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Le Origini dei Cocktail


Le origini dei cocktail affondano le loro radici in tempi antichi, ma il concetto moderno di "cocktail" come bevanda miscelata alcolica inizia a svilupparsi nel XVIII e XIX secolo.


La loro Diffusione in Epoca Antica

Le prime forme di bevande miscelate risalgono a civiltà antiche come gli Egizi, i Greci e i Romani, che mescolavano vino, miele, spezie e altre sostanze per creare preparati aromatici e medicinali.
Questi antenati dei cocktail avevano spesso scopi rituali o terapeutici.










La loro Diffusione nel Medioevo e Rinascimento.

Nel Medioevo, le tecniche di distillazione si diffusero in Europa, portando alla creazione di liquori e distillati che venivano talvolta aromatizzati con erbe e spezie.
Le "punch house" in India, frequentate dai marinai britannici nel XVII secolo, servivano miscele a base di alcol, zucchero, succo di lime, acqua e spezie.


Nel XVIII secolo la parola "cocktail" appare per la prima volta in un giornale americano, il Balance and Columbian Repository, nel 1806.
Qui veniva descritta come una miscela di liquori, zucchero, acqua e amari miscelata con un liquore di base. Questa definizione rappresenta le basi di molti cocktail classici.




La loro Diffusione in Epoca Contemporanea.

I primi moderni cocktail si svilupparono tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo come una forma di "punch" popolare consumato nei raduni sociali. Poi, la diffusione del ghiaccio e il miglioramento delle tecniche di distillazione, portò i cocktail ad evolversi in forme più elaborate.

Il "Sazerac" e l' "Old Fashioned" furono tra i primi a essere codificati.


L'era pre-Proibizionismo (1830-1920) è considerata l'età d'oro dei cocktail.
Bartender leggendari come Jerry Thomas, autore di The Bartender's Guide (1862), definirono le basi dell'arte della mixologia.

Cocktail famosi come il Martini e il Manhattan nacquero in questo periodo.




Durante il Proibizionismo (1920-1933) negli Stati Uniti, la produzione e la vendita di alcolici furono vietate ed alcuni barman cominciano a trasferirsi in Europa, principalmente a Londra e Parigi, ed a esportare la diffusione dell'arte della mixologia.
I barman rimasti in america diventano "illegali" e sono costretti a somministrare i loro cocktail negli "Speakeasy", bar clandestini che per la bassa qualità degli alcolici reperibili devono sperimentare nuove alchimie.

Nacquero cocktail come il Bee's Knees (a base di miele per coprire il gusto degli alcolici scadenti).


Con la fine del Proibizionismo i barman ripresero la loro normale attività e riuscirono anche a evolvere le loro ricette. Nel periodo compreso tra il 1940 -1950, molti bartender americani rafforzano l'esportazione dell'arte della moderna mixologia insediandosi in diverse capitali Europee.

Negli anni '40 e '50, cocktail tropicali come il Mai Tai e il Piña Colada acquisirono grande popolarità grazie all'influenza della cultura Tiki.




Declino e Rinascimento (1960-Oggi)


Negli anni '60 e '70, i cocktail persero popolarità a favore di bevande semplici come birra e vino ma dagli anni '90 in poi è in atto un loro rinascimento, grazie all'interesse per la mixologia artigianale e l'uso di ingredienti freschi e di qualità.

Oggi, i cocktail sono una forma d'arte, con bar specializzati e bartender che sperimentano nuove tecniche e sapori.



I Cocktail in Italia


Anni '50 e '60 "La Dolce Vita Romana" divenne il centro della mondanità grazie al cinema e al glamour di registi e attori di fama mondiale. Il "Bar Rosati" divenne luogo iconico per bere cocktail e ben presto anche Milano e Venezia seguirono la tendenza grazie al forte turismo.

La tradizione italiana dell'aperitivo si adattò al consumo di cocktail e quindi ai classici vini e vermouth, iniziarono a emergere drink come l’Americano, lo Spritz ma anche Martini, Manhattan e Gin Tonic.

Anni '80 e '90 "Discoteche e Locali Notturni", influenzati da Film e Serie TV Americane diventano i principali somministratori di drink alcolici, talvolta colorati molto zuccherati (es. Tequila Sunrise, Piña Colada).


Negli ultimi due decenni, il mondo dei cocktail è entrato in una nuova fase incentrata sulla qualità, con un'enfasi sugli ingredienti artigianali e le tecniche innovative.

Rivisitazione e proposta di grandi classici come il Negroni, l'Americano, lo Spritz , affiancati da altri cocktail di tendenza vengono proposti in una moltitudine di locali di somministrazione specializzati sparsi per tutto "Lo Stivale" da mixologist riconosciuti anche a livello internazionale.