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Informazioni Legali

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GUIDA ALLE MACRO-AREE.
Nel momento in cui ci accingiamo ad acquistare uno Spumante, la principale regola da rispettare è quella di leggere sempre la sua etichetta ed interpretare al meglio i termini, gli acronimi, i simboli e le unità di misura che in essa vengono riportate. Chi non possiede almeno una elementare conoscenza di questi termini ed informazioni che per legge è obbligatorio specificare dal produttore in etichetta, dovrebbe consigliarsi con una persona competente o di fiducia o arricchire le sue conoscenze in materia prima di azzardare acquisti spesso anche dispendiosi che potrebbero non trasmettere le sensazioni desiderate. Purtroppo, ancora oggi, molti consumatori non hanno compreso oppieno il significato di queste informazioni e pertanto riteniamo opportuno chiarire e specificare ai visitatori del nostro sito-web almeno i più diffusi termini o definizioni specificati in ogni etichetta.

Analogamente ai vini fermi, anche per gli spumanti esiste una classificazione di qualità, che va ad integrare il sistema delle denominazioni di origine e che è definita a livello Europeo dal reg. CE 491/2009 recepito ovviamente anche in Italia, che distingue gli spumanti in:

V.S. Vino spumante da tavola, con sovrapressione min. 3 bar
V.S.Q. Vino spumante di qualità, con sovrapressione in. 3,5 bar (riconducibile alle denominazioni DOP, ossia DOC e DOCG)

Se lo spumante è ottenuto da vitigni aromatici, si sostituiscono le lettere V.S. “vino spumante” con V.S.A. “vino spumante aromatico“.
Lo spumante ottenuto con additivazione di anidride carbonica gassosa è definito V.S.G. (vino spumante gassificato).

Anche se l’entrata in vigore della legge n. 82 del 20/02/2006 OCM Vino (Organizzazione Comune di Mercato Vinicolo) ha difatto abolito alcune sigle, riteniamo ancora abbastanza attendibile ed utile la classificazione dei vini spumanti Italiani che di seguito specifichiamo.


CLASSIFICAZIONE DELLO SPUMANTE ITALIANO.
In occasione dell'inaugurazione del 1° Forum Spumanti d'Italia (Villa dei Cedri, Valdobbiadene, settembre 2005) era stata evidenziata dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, nonché da diversi tecnici, enologi e sommelier, la necessità di una normativa che tenesse conto delle novità nazionali sia in termini di territori emergenti sia di denominazioni ormai affermate, oltre che dell'importanza della filiera in termini economici e di impresa e delle possibilità di sviluppo e di incremento in nuovi mercati, con le conseguenti richieste, da parte dei consumatori, di chiarezza nell'etichettatura e nella descrizione dell'origine dei vari prodotti alimentari, dei vini e degli spumanti.

In seguito a ciò, un gruppo di lavoro spontaneo composto da produttori, agronomi, enologi, esperti, sommelier, tecnici e giuristi ha iniziato a valutare le diverse ipotesi, con i seguenti obiettivi principali:

- salvaguardare i diritti acquisiti dai vari territori Docg e Doc e dalle diverse menzioni specifiche;
- riferirsi sempre a una norma comunitaria esistente ma in divenire e da adattare alle realtà nazionali e locali;
- considerare i vini ottenuti con la presa di spuma in ogni caso vini a tutti gli effetti;
- prendere atto della variabilità tipologica, territoriale e di gusto espressa dall'Italia rispetto alla Francia, alla Spagna e alla Germania, dove esiste quasi un mono-prodotto;
-valorizzare nello stesso modo e con gli stessi obiettivi sia l'internazionale metodo classico, sia il nazionalissimo metodo della rifermentazione in autoclave o delle grandi botti.

Siccome circa i 2/3 delle denominazioni Doc e Docg riconosciute in Italia possono produrre almeno un vino Spumante (senza contare tutte le declinazioni possibili all'interno) mentre sono solo pochissime le denominazioni d'origine esclusive per produrlo, una chiarezza di etichettatura risultò necessaria perché la difficoltà di identità di un prodotto oggi incide enormemente sul riconoscimento del prezzo, sulla diffusione e sulla fedeltà del consumatore.

Si arrivò pertanto a distinguere gli Spumanti Nazionali così come segue:

spumanti1-min.jpgVino spumante ottenuto con la rifermentazione in autoclave.
E' la famiglia di Spumanti d'Italia più numerosa, più diffusa nel mondo, presente in oltre 90 Paesi, che reca il termine spumante in etichetta, che si identifica in questo aggettivo di origine latina (successivamente diventato sostantivo con Gabriele d'Annunzio), che è tradotto in tutte le lingue del mondo ed è citato in canzoni, ma che ha bisogno di un'identità forte.

Per questo, il sopra citato gruppo di lavoro, per prima cosa si propose di sopprimere la possibilità di utilizzare il termine spumante per i vini ottenuti con aggiunta di anidride carbonica.

Spumante quindi dovrebbe essere un termine da usare per elevare la considerazione della qualità dei prodotti, definendo una classificazione verticale con un ordinamento per tipologia che serva al consumatore per capire il valore intrinseco e globale anche di questo vino.

La piramide degli Spumanti ex-Charmat si presenta di soli due gradini proprio per una grande armonizzazione esistente e per la diffusione dei prodotti.

Il primo gradino è riservato a tutti gli Spumanti nazionali ottenuti con qualsiasi uva e uvaggio e vitigno o vitigni, con o senza un disciplinare di produzione e prodotti in una regione determinata.

Il secondo gradino è previsto solo peri vini spumanti che hanno un disciplinare di produzione (quindi Vsqprd) specifico ed esclusivo per quel vino, come lo spumante Asti Docg e il Prosecco Doc di Conegliano - Valdobbiadene.

Piramide Spumanti-min.jpg Vino spumante ottenuto con la rifermentazione in bottiglia.
Questa è una delle due grandi famiglie di vini Spumanti, cui fanno riferimento i prodotti che hanno ottenuto il diritto di non citare in etichetta il termine "spumante", ma solo il logo di denominazione. Sono i vini che si rifanno al metodo champenoise, non più citabile nella designazione internazionale dal 1991.

E' il metodo internazionale utilizzato anche dai Paesi produttori emergenti, come Australia, India, Cina, Cile.

Si pensò di creare una piramide a tre gradini, dove il primo gradino rappresenta tutta la produzione nazionale che non ha un disciplinare Docg e Doc che prevede specificatamente solo la produzione di Spumante e riguarda il vino che nasce da tutte le uve, da quelle autoctone eccezionali a quelle più tradizionali della storia enoica italiana. Il romano Falerno o l'etrusco Kilkevetra tanto per citare i più antichi.

Il secondo gradino è composto dalla categoria identificata con il termine Talento, che acquisisce quindi un valore più specifico, consentendo, dopo un periodo di prova, che tutti i disciplinari possano ammettere o non ammettere la produzione di uno Spumante con il metodo classico.

Il terzo e ultimo gradino è riservato solo alle Docg e Doc che hanno un disciplinare esclusivo per la produzione di un metodo classico, cioè Franciacorta, Trento e Alta Langa, per citare quelli di tre diverse regioni italiane. E' proposto un periodo transitorio di 7 anni per adeguare i disciplinari o eliminare le designazioni facoltative, se i produttori lo richiedono.


Pertanto, si capisce che quello degli spumanti è un mondo a parte, bello e complesso, ricco di genialità e di curiosità, forte di passioni e di intelligenze, ma anche di individualismo, di grandi personalità. Regole e comportamenti univoci e poche ma chiare indicazioni in etichetta, sono strumenti utili ad esaltare e far comprendere le differenze (almeno quelle nazionali).


CLASSIFICAZIONE DELLE BOLLICINE ESTERE.
types-of-champagne- - Copia.jpgCome tutti sapranno Italia e Francia sono i due paesi che da anni si contendono il primato della produzione delle migliori "Bollicine" ma con il costante aumento della popolarità e del consumo di spumante in tutto il mondo, la produzione delle stesse ha ormai raggiunto tutti gli angoli del globo.

Ad oggi, tutti i principali paesi produttori di vino producono vini spumanti di qualità e pertanto, in modo molto sintetico di seguito facciamo un’ulteriore distinzione partendo proprio dai prodotti dei cugini d'oltralpe.

In Francia, troviamo il celebre Champagne la cui eleganza e indiscussa classe è intimamente legata alla sua zona di produzione la Champagne
sita a circa 150 Km a est di Parigi. E' l’unico vino francese a poter tralasciare in etichetta la sigla AOC (Appelation d’Origine Contrôllée, la nostra DOC…) vista la sua fama. Già, lo champagne è prima di tutto un vino. Anzi, un’unione (assemblage) di vini: da una a tre varietà (Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier) provenienti anche da diversi vigneti siti in differenti zone della Regione (Crus). Ciascun produttore combina questi vini fermi a seconda dell’etichetta e il risultato è imbottigliato insieme a lieviti e zucchero (24 grammi per litro) affinché avvenga la rifermentazione (o seconda fermentazione), quella che poi genererà le bollicine. Questo modo di produrre vini spumanti è detto Méthode Champenoise, da noi Metodo Classico. Lo Champagne francese spesso è considerato il vino spumante più pregiato al mondo proprio per la sua tradizione secolare che ebbe inizio con i monaci e gli abati del luogo nel XVII sec. ma è allo stesso tempo anche il vino spumante più caro, anche se i prezzi variano a seconda dello stile dello Champagne in questione. Tutti gli altri prodotti frizzanti del paese sono chiamati Cremant.

In Spagna, al Cava è data nel rispetto di una particolare tradizione una Denominazione d’Origine. Il Cava può essere prodotto praticamente in tutto il paese, anche se la sede del Consiglio Direttivo (Consejo Regulador) si trova a Vilafranca del Penedès. E' prodotto seguendo le regole del metodo classico, lo stesso metodo di produzione dello Champagne, utilizzando principalmente le tipologie di vitigno Macabeu (o Viura), Xarel-Lo e Perellada. L'uva utilizzata arriva da tutta la Spagna, ma la maggior parte della sua produzione viene effetuata nella regione nord-orientale della Catalogna, vicino a Barcellona. I vini Cava possono essere molto pregiati e talvolta hanno prezzi parecchio alti, ma la maggior parte di essi costa comunque meno degli Champagne, che spesso sono un sinonimo di qualità a priori. La lunga permanenza sui lieviti conferisce ai vini Cava maggiore consistenza e complessità aromatica rispetto ad altri vini spumanti come il Prosecco o il Sekt tedesco. Il profilo dei vini Cava è paragonabile ai vini Champagne francesi, tuttavia con note più erbose, minor tasso di acidità e bollicine meno fini. La maggior parte dei vini Cava sono secchi con un dosaggio da Brut e Brut Nature (senza zuccheri aggiunti). Tutta la restante produzione Spagnola deve essere considerata semplicemente vino frizzante.

In Portogallo troviamo l'Espumante di Dão e Douro.

In Germania ed Austria "Sekt" è il termine tedesco per designare i vini spumanti. La maggior parte dei vini Sekt tedeschi sono realizzati con il metodo Charmat in diversi paesi d'Europa e poi acquistati ed imbottigliati in Germania. Spesso si tratta di vini non troppo esigenti, a prezzi accessibili per soddisfare l'enorme richiesta di vini spumanti del mercato tedesco. I vini spumanti a denominazione Deutscher Sekt sono prodotti esclusivamente da uve tedesche, e le tipologie di vitigno impiegate sono Pinot Bianco, Riesling, Pinot Grigio e Pinot Nero. I vini Sekt dal carattere più deciso sono quei vini che fanno parte della categoria Winzersekt (Sekt da viticoltura), prodotti e imbottigliati da piccoli produttori che hanno uve proprie.

Il Sudafrica produce spumanti da molto tempo, ma la qualità è aumentata solo di recente. Il paese è tra i pochi tra gli emergenti che ha una denominazione per i suoi spumanti il "Cape Classique".

Negli Stati Uniti d'America troviamo gli Sparkling Wines e la California è sicuramente tre le aree più idonee e fertili per la produzione di vini frizzanti pregiati. Quelli prodotti nella zona del Carneros nel Napa Valley (aree quali Domaine Carneros, Mumm Napa, Gloria Ferrer), nella Valle del Russian River nella contea di Sonoma (Korbel, J Vineyards & Winery), e Anderson Valley nella contea di Mendocino (Roederer Estate) si sono aggiudicati diversi riconoscimenti internazionali.

In America Latina (Argentina, Cile, Brasile) una produzione sempre più ampia di vini frizzanti di crescente qualità vengono preferiti dai consumatori locali e tra queste qualità spicca la Champaña o Vinos Espumosos.

La Nuova Zelanda con il suo clima fresco ha cominciato a produrre una varietà di vini frizzanti di qualità e con un sapore intenso di frutta soprattutto nella regione di Marlborough.

La produzione in Australia è localizzata principalmente nello stato di Victoria, in particolare nella Yarra Valley.

La sfida ai tradizionali produttori europei è mossa soprattutto da paesi posizionati in aree geografiche sufficientemente fresche per coltivare con successo uve Chardonnay e Pinot Nero.


Vi invitiamo a consultare la sezione "CHAMPAGNERIE" del sito ed a utilizzare gli appositi filtri per arivare a selezionare il prodotto di Vostro interesse.