L'Acqua e il Corpo Umano.
Tutti gli organismi contengono acqua, ma quale è la percentuale presente nel Corpo Umano?
Non esiste una risposta secca a questa domanda, perché la percentuale d’acqua nel corpo umano varia con l’età.
Quando siamo giovani, ad esempio, l’acqua nel nostro corpo è presente in quantità più elevate. Poi, con il passare degli anni, la quota d’acqua si riduce progressivamente. Non a caso, uno dei primi segnali dell’invecchiamento è rappresentato proprio dalla graduale perdita d’acqua nei tessuti. Come risulta evidente nello schema di seguito, l’acqua nell’organismo si riduce progressivamente, passando da una percentuale vicina al 90% nella fase fetale, per scendere intorno al 40-50% negli anziani.
VOLUME TOTALE DELL’ACQUA IN BASE A ETÀ E SESSO:
Feto 85-90%
Nascita 75-80%
Uomo 60%
Donna 55%
Anziano 40-50%.
Il Nostro Bilancio Idrico.
Il bilancio idrico è dato dall’insieme dei processi che mantengono in pareggio la quantità d’acqua persa e quella assunta dal nostro organismo.
L’acqua presente nel nostro corpo viene infatti costantemente ricambiata: le stime parlano di una sostituzione giornaliera del 5-10% del contenuto d’acqua totale.
Cosa significa concretamente?
Un ricambio di 3-4 litri d’acqua ogni 24 ore.
La dispersione d’acqua avviene soprattutto attraverso l’urina e la sudorazione, e in minima parte tramite le feci e il vapore acqueo che emettiamo respirando. L’acqua in ingresso è invece la somma di quello che beviamo, dei liquidi contenuti nei cibi e dell’acqua detta metabolica o endogena, vale a dire quella che il nostro corpo produce autonomamente.
Sete e Disatrazione.
La sete è un campanello d’allarme, un segnale che permette di mantenere l’equilibrio idrico indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo. Nell’uomo le perdite idriche sono mantenute nell’ordine del 2% del peso corporeo. Quando salgono di un ulteriore 0,5% arriva il bisogno di bere, uno stimolo che dobbiamo sempre impegnarci a rispettare. La disidratazione consiste nella perdita di acqua e di sali. Si manifesta quando i liquidi dispersi superano quelli assunti, provocando un aumento della concentrazione di sali nel plasma. La variazione viene registrata da particolari sensori della sete, che coinvolgono il sistema nervoso centrale per superare l’emergenza. L’ipotalamo invia alla corteccia cerebrale il messaggio di procurarsi acqua, mentre ai reni viene chiesto di attuare una sorta di risparmio idrico.
Anche quando modesta, la disidratazione è sempre una condizione pericolosa per l’organismo. In un organismo disidratato il meccanismo della sudorazione viene bloccato, in modo da risparmiare la poca acqua rimasta nel corpo. La mancata secrezione di sudore altera però i meccanismi di termoregolazione del corpo, determinando un surriscaldamento che può portare a colpi di calore.
In un organismo disidratato si riduce inoltre il volume ematico, con ripercussioni sulla pressione arteriosa e sul cuore, una situazione che in casi estremi può portare anche a collassi cardiocircolatori. Il rischio di disidratazione aumenta con clima caldo umido o secco e alcune categorie di persone, come anziani e bambini, sono particolarmente a rischio.
POSSIBILI CONSEGUENE DELLA DISATRAZIONE - RIDUZIONE % DI ACQUA:
Insorgenza del senso di sete - 0.5%.
Stanchezza cefalea calo concentrazione - 2% 5%.
Crampi muscolari vertigini tachicardia - 5%.
Allucinazioni perdita coscienza astenia grave - 7%-10%.
Coma e pericolo di vita oltre - 10%
Pertanto, consigliamo vivamente, qualsiasi cosa si stia facendo e in qualsiasi momento della giornata, di fare una piccola pausa e bere "Acqua" fino a saziamento appena si manifestasse uno dei segnali sopra citati.