VODKA.-----clicca e scopri-----
La Vodka è un acquavite nata dalla distillazione di un mosto fermentato, elaborato a partire da cereali ( grano, orzo, segale, mais), da melassa di barbabietola da zucchero, da patate ma anche da altre materie prime di origine agricola.
In quest'ultimo caso, l'Unione Europea esige allora che la natura della materia prima sia dichiarata in etichetta e che la vodka ottenuta titoli almeno 37,5°.
STORIA.
Le ricerca delle origini della Vodka portano nell'Est Europa, dove si contendono la paternità del nome e della produzione, la Polonia e la Russia. La parola vodka è, in varie lingue slave, diminutivo dei termini corrispondenti all'italiano acqua, ad esempio in russo вода (voda), o in polacco woda, in analogia con l'italiano acquavite che, similmente, designa una bevanda che ha l'aspetto limpido e trasparente dell'acqua.
Tralasciando le ipotesi di paternità e merito e considerando solo i suoi sviluppi produttivi, possiamo affermare che queste due regioni sono state quelle che hanno ospitato ed ancora ospitano un numerica importante di distillerie votate alla sua produzione ma che negli ultimi anni l'allargamento dei confini del suo consumo ha determinato la nascita di realtà produttive anche in altre parti del pianeta.
Furono i facoltosi ed intraprendenti commercianti genovesi, alla fine del XIV secolo ad introdurre i distillati alla corte russa degli Zar. Vista la nostra cultura vitivinicola è presumibile che si trattasse di distillato di vino, anche se questo non è dato a sapersi. La nobiltà russa apprezzò molto il prodotto ed intuite le potenzialità elevate dell’acquavite, legate ad una sua diffusione nel freddo clima russo, cercò fin da subito di replicarlo tentando varie distillazioni di mosti fermentati ottenuti dalle materie prime facilmente reperibili nell’immenso e sconfinato impero.
Inoltre, caso unico nel panorama europeo, la nobiltà russa deteneneva la totalità del sapere della distillazione, dedicandosi alla produzione dei distillati in prima persona , creando di fatto un monopolio con enormi profitti. Alla fine la scelta della materia prima da distillare cadde sui prodotti più poveri e disponibili in abbondanza nelle fredde steppe russe quali: patate e segale. Una volta ottenuto il distillato decisero, vista e considerata la poca struttura dello stesso, di non invecchiarlo in botte, se non il tempo necessario per una sua filtrazione e stabilizzazione.
La vodka fù molto apprezzata dalla popolazine ed il suo consumo si diffuse rapidamente nell'impero. Diventò una importante voce dell’economia russa tanto che nel 1751, le tasse sulla sua produzione rappresentarono il 40% del bilancio della corte degli Zar, e le stesse permisero il finanziamento di guerre e grandi opere.
Napoleone e le sue truppe furono tra gli Europei Occidentali dell'epoca i primi a conoscere la Vodka, ed ebbero modo di “apprezzare” il distillato durante la campagna di Russia nel 1812, a cui fece seguito la disastrosa ritirata. Per scaldare le sue truppe, rimaste senza alcolici e cibo, a causa dell’eccessivo allungamento della catena degli approvvigionamenti, Napoleone fece razziare ingenti quantità di vodka per rimediare all’attacco del nemico russo più temibile: il freddo del “Generale Inverno”.
La vera diffusione della vodka in Europa arrivò dopo la Rivoluzione Russa nel 1917, con la presa del potere da parte dei bolscevichi guidati da Lenin. Parecchi esuli russi, appartenenti alla nobiltà, proprietaria dei segreti della distillazione, emigrarono in Francia, per salvarsi dalle epurazioni di massa volute dal regime comunista, che intendeva liberarsi in maniera definitiva, di una classe politica che riteneva responsabile del declino e della rovina della Grande Madre Russia. Seguendo gli insegnamenti di Karl Marx e Bernard Shaw, Lenin non esitò a condannare a morte decine di persone, ritenute inutili per la nuova società che intendeva costruire.
Il più famoso esule fù sicuramente Piotr Smirnov il quale vide confiscarsi lo stabilimento, fondato nel 1860, dai rivoluzionari. Emigrò in Turchia per sfuggire alla caccia mortale, e poi in Polonia, dove aprì una distilleria, per decidere poi nel 1925 distabilirsi definitivamente a Parigi, dove cambiò il nome in Pierre, e il cognome in un più morbido e snob Smirnoff.
Il distillato russo, privo di colore e gusto, non ebbe molto successo fra i francesi, abituati ai morbidi e profumati Cognac e Armagnac. Per cercare una nuova collocazione fu anche proposto come “whisky bianco”, ma senza di fatto smuovere più di tanto gli animi europei. La vera svolta avverrà quando Pierre deciderà di sbarcare in America , dove metterà a punto un aggessivo piano di marketing lanciando il “Moscow Mule”.
Storie analoghe sono quella di Romanoff, cognome di una famosa dinastia legata agli Zar, che diede il nome ad una vodka, una volta ritornato in Patria e quella del conte Keglevich che trovò rifugio in Trieste. Altra situazione analoga visse Il principe Nikolai Alexandrovich, titolare di Eristoff, la cui distilleria fu aperta nel 1806. Il nobile era originario della Georgia, la regione montuosa del Caucaso, nota come “Virshan”, la terra dei lupi. Quando disegnò l’etichetta della sua vodka, volle fare onore alle sue origini, stilizzando una testa di lupo ululante sull’etichetta blu.
PRODUZIONE.
La produzione di vodka attuale sembra perseguire la strada della purezza assoluta e la moderna tecnologia da una grossa mano ai distillatori che sostengono questa filosofia produttiva mettendo a disposizione alambicchi molto efficienti e totalmente regolati da computer, che separano, senza nessun timore di errore, teste e code. Ma c'è anche chi a prodotto finito vuole preservare le caratteristiche della materia prima e dare un impronta definita ai profumi.
Pertanto possiamo menzionare:
VODKE TRADIZIONALI o EASTERN STYLE: tradizionalmente prodotte nei paesi dell'Europa dell'Est e della Scandinavia (Russia, Polonia, Ucraina, Lituania, Estonia, Finlandia, Norvegia, Islanda, Svezia) con criteri di grande attenzione alla materia prima (un alcool a base di cereali, di patate o di melassa di barbabietola da zucchero) ed a una distillazione conservatrice dell'identità aromatica delle stesse nel prodotto finito.
VODKE MODERNE o WESTERN STYLE: prodotte ai quattro angoli d'Europa e degli Stati Uniti, che possono essere elaborate a partire da un alcool di cereali o di uva. Oltre ai cereali tradizionali che sono la segale e il grano, gli Stati Uniti e il Canada usano anche il mais e la melassa. In Francia il ricorso ad una base di alcool d'uva costituisce un distinguo sottolineato dai produttori. Ma ciò che è espresso prima di tutto da queste nuove vodke è la loro estrema sottigliezza aromatica, ottenuta con un numero importante di distillazioni e filtrazioni effettuate in diversi momenti della produzione (a monte all'interno dell'alambicco, o a valle attraverso uno strato di carbone). La filtrazione avviene normalmente con tavole di cartone alimentare o in carbone di betulla o acero, ma molte distillerie hanno introdotto anche criteri di selettività altri materiali fantasiosi, come le sabbie di quarzo aurifero, polvere diamantifera e calcari provenienti della Champagne.
IL CICLO PRODUTTIVO può essere riassunto in cinque fasi:
1MALTAZIONE DELLE MATERIE PRIME: i cereali (segale, grano, orzo, mais) sono fatti germogliare e le patate cotte, al fine di trasformare l'amido che contengono in zuccheri fermentescibili. Una volta che il loro amido è trasformato, queste materie prime sono macinate poi mescolate all'acqua per andare a formare il mosto.
2FERMENTAZIONE: la fermentazione è realizzata in una cuve in inox, per evitare ogni contaminazione al mosto da parte di batteri suscettibili di orientare la tavolozza aromatica. Per la maggior parte si utilizzano lieviti selezionati dai distillatori per la loro forte resa in etanolo e la loro leggera incidenza sulla produzione di aromi. Terminata la fermentazione, l'alcool è inviato all'alambicco per essere distillato.
3DISTILLAZIONE: la maggior parte delle vodke prodotte nasce da una distillazione continua in un alambicco a colonna. Tuttavia alcuni distillatori preferiscono gli alambicchi tradizionali pot still, che generano vodke molto aromatiche. In questo caso può essere eseguita una filtrazione al carbone attivo per pulire l'alcool dai suoi aromi. Durante la fase di distillazione è il mastro distillatore che decide il momento opportuno per realizzare i tagli ( testa, cuore e coda di distillazione), al fine di evitare ogni contaminazione del cuore da parte delle teste cariche di metanolo (note di solvente e di vernice) o da parte delle code di distillazione tossiche perché sature di olio di flemma. Ripetuta più volte (da 4 a 8 volte di solito), la distillazione permette di elevare la gradazione dell'alcool a 95°-96° e di estrarre il massimo dei composti aromatici.
4FILTRAZIONE: al termine della distillazione l'alcool è filtrato attraverso il carbone attivo. La sua funzione? Pulire l'alcool da ogni residuo aromatico per renderlo il più neutro possibile. La diluizione è realizzata per aggiunte successive di acqua distillata o demineralizzata, fino ad ottenere la gradazione desiderata.
5AFFINAMENTO E IMBOTTIGLIAMENTO: un’ultima tappa di filtrazione è eseguita prima che l’alcool venga messo in botti d’acciaio per un breve periodo e infine imbottigliato.
VODKE AROMATIZZATE: questa tradizione non è appannaggio soltanto della Polonia e della Russia o dell'Ucraina. E' ugualmente vivace nei paesi nordici, dove le vodke aromatizzate sono apprezzate durante l'estate.
La produzione delle vodke aromatizzate si può effettuare in tre modi diversi:
PER MACERAZIONE;
PER AGGIUNTA DI ESSENZE NATURALI;
PER RIDISTILLAZIONE.
I componenti aromatici più spesso utilizzati per queste vodke sono la vaniglia, il cioccolato, il miele, la cannella, così come gli aromi di frutti. Comunque possono essere usati anche altri componenti, come l'erba di bisonte per la Zubrowska.
DEGUSTAZIONE.
Che sia degustata liscia o sotto forma di cocktails, la vodka è molto apprezza da una clientela giovane e sofisticata.
La vodka non ha che un solo limite, quello imposto dalla sua tavolozza aromatica spesso improntata alla neutralità, soprattutto nel caso di vodke occidentali o americane.
La degustazione liscia, “alla russa” e durante il pasto, non ha ancora convinto i consumatori occidentali. Tuttavia l'emergere in Polonia o in altri paesi di vodke molto aromatiche, originate da una distillazione singola, potrà aprire la breccia ed attirare una nuova clientela.
La vodka non prevede invecchiamento, se non nella variante Starki o Starka ma sono in arrivo sicuramente novità su questo settore, poichè alcune grosse distilleria stanno provando nuove strade.