PILS - BOHEMIAN.-----clicca e scopri-----
Inutile nascondersi, se usi il termine “birra” tutti pensano alla Pils. Dorata, col suo cappello di schiuma e quel tocco di amaro che spesso divide il pubblico.
Si può considerare uno dei primi stili “moderni” ed oggi è arrivata ad occupare circa il 75% del mercato. Una birra “base” che fa della qualità dei quattro ingredienti classici che la compongono la propria forza. Sì, perché se dici acqua ci vuole quella “dolce” tipica di Plzen in repubblica Ceca. Se dici malto intendi solo quello locale della Moravia. E anche il mitico Saaz sempre dalle campagne lì attorno arriva.
Solo il lievito usato da Joseph Groll (birraio bavarese, che ha creato la Pils) pare sia stato fornito dal birraio stesso. Ecco perché Repubblica Ceca e Germania si contendono la paternità dello stile, anche se oggi le parole Bohemian e German indicano due sottocategorie diverse e ben definite, con le loro differenze e particolarità.
Ma andiamo per ordine… Era il 1842 nella cittadina di Plzen e la pessima qualità della birra locale diede il via addirittura ad una rivolta. In segno di protesta vengono riversati nella piazza principale del paese svariati fusti di birra. L’associazione dei birrai locali decide così di correre ai ripari e si arriva ad individuare in Joseph Groll il birraio che diventerà tra i più iconici della storia brassicola europea. (anche se dopo questa grande intuizione finì dimenticato piuttosto in fretta). Il successo è immediato quando sbalorditivo. Mai si era vista una birra così limpida e dal profilo aromatico netto e pulito. In più con l’avvento dei bicchieri di vetro e non più di ceramica era il prodotto perfetto da mettere in boccali trasparenti.
Lo stile sbarca subito nella vicina Germania e in tutta l’Europa e, seppur con le proprie varianti, diventerà popolarissimo. Questo grande successo però farà sì che l’industria si appropri e faccia suo lo stile, modificandolo gradatamente fino a renderlo un prodotto molto lontano da quello che dovrebbe essere ed era. Col passare del tempo è stato completamente stravolto, appiattito, svilito. Stile che negli USA si è poi trasformato in “light beer” peggiorandone ancor di più qualità e reputazione, con “consigli” sul servizio agli antipodi di ogni sensata regola.
Addirittura, la Pils come la Helles, in un passato molto recente è stata perfino snobbata da certi promotori di birra artigianale che anzicchè attirare l'attenzione dei produttori craft verso questo stile e magari invogliarli a praticare produzioni originali, si ostinavano a reputarla appartenente alla sola filosofia produttiva industriale e pertanto la consideravano come il prodotto del nemico.
Per fortuna oggi il trend sta cambiando e molti microbirrifici si cimentano in questo stile che facile non è. Delicato e leggero ma al tempo stesso deciso e con una sua identità, tutt’altro che banale, che non lascia margine di errore al birraio. Sono state rivisitate in una chiave più moderna, molti birrifici ne propongono una loro versione ed i birrai Italiani sono considerati quali veri innovatori dello stile per essere stati i primi ad utilizzare la tecnica del Dry Hopping o del Late Hopping, con luppoli provenienti della Repubblica Ceca e dalla Germania (anche nuove specialità da aroma), in produzione.
Certo, il mondo craft offre prodotti molto più complessi come le profumatissime IPA, le aspre Gueuze, le possenti Imperial Stout ecc ecc…, ma spesso riscoprire la semplicità di una birra fresca e buona da bere al bancone è bello e appagante. Sì, perché cos’altro serve?
Ma adesso parliamo della versione prodotta e consumata nella Republica Ceca.
Caratteristica chiave di una classica pils boema (o ceca) è la bevibilità, ottenuta bilanciando un ricco carattere maltato con una presenza di luppolo evidente ma non invadente. Un po 'di diacetile, un composto organico al gusto di caramello considerato un difetto in molti stili, è consentito a condizione che sia coerente. La base dei malti è leggermente cotta (orzo maltato non raffinato della Moravia) mentre la luppolatura viene effettuata utilizzando il tipico Boemia Saaz (localmente Žatec). L'ammostamento prevede il processo della tripla decozione e il condizionamento a freddo può durare tre mesi. Sono disponibili due versioni: una birra di qualità premium 12° Plato (4,8-5,1% ABV) è chiamata Světlý Ležák (pronunciato 'sfet-lay lesh-ack' in inglese); ed un'altra da10° Plato (4,4-4,7% ABV) è Světlé Výčepní ('vee-chep-nee ').
"PILS - BOHEMIAN" una denominazione che proviamo a descrivere così:
Aspetto: Da oro pallido ad oro tendente all'ambra, limpida, con una cremosa e densa schiuma.
Aroma: Aroma ricco con un complesso profumo di malto e spezie, floreale, ed un bouquet che arriva dal luppolo tipo "Saaz". Un moderato livello di diacetile è tollerato.
Sapore: Complesso gusto di malto abbinato con una pronunciata, leggera, amarezza "rotonda" e sapore dato dal luppolo tipo "Saaz". Un moderato gusto di diacetile è tollerabile. L'amaro è sensibile ma non è mai aspro e non si protrae a lungo.
Sensazione al palato: Corpo medio, carbonatazione media.
Storia: Creata nel 1842, questo stile fu la vera, originale birra "bionda", per come la intendiamo oggi.
Commenti: L'uso dell'orzo maltato della Moravia ed un mash a decozione danno un forte carattere di malto. Il luppolo Saaz ed i bassi contenuti di solfati e carbonati nell'acqua, provvedono a donare a questo tipo di birra un leggero e "rotondo" gusto di luppolo.
Ingredienti: Acqua a basso profilo di carbonati e solfati, luppolo Saaz, orzo maltato della Moravia.
Caratteristiche generali:
O.G. : 1.044-1.056
F.G. : 1.013 - 1.017
IBU : 33 - 45
SRM : 3 - 5
ABV : 4,0% - 5,3%