

UNTAPPD_Tappi 4* (max 5)
IPA_Pacific
IT_Hammer
FERMENTAZ._Controllata in Alta
PRODUZIONE_Artigiananle
°ALC_Spinto (6,0°_8,0° Alc.)
VISTA_Dorata Vel. (10_16 EBC)
PROFUMO_Agrumato
GUSTO_Amaro
NAZIONE_IT_Italia
REGIONE_IT_Lombardia
HAMMER - Koral
Interpretazione del Birrificio Hammer di una IPA prodotta con i migliori luppoli della zona del Pacifico: Galaxy (Australia), Mosaic e Simcoe (USA) e Sorachi Ace (Giappone).
Leggermente ambrata e con un delicato profilo maltato, presenta note aromatiche esplosive di frutta gialla e tropicale, agrumi e sfumature balsamiche.
CARATTERISTICHE
Stile: Pacific IPA
Grado Alcolico: 6,3°
EBC: 12°
IBU: 60°
Note Aggiuntive:
Formati Disponibili: Bottiglia cl 33 OW - Fusto lt 24 PolyKeg
MATERIE PRIME (Coltivazione ed Eventuale Trasformazione) ACQUA: |
MALTAGGIO CEREALI E MACINATURA GERMINAZIONE DELL'ORZO: |
AMMOSTAMENTO (MASH), SEPARAZIONE E LAVAGGIO TREBBIE (SPARGING) METODO AMMOSTAMENTO: |
BOLLITURA DEL MOSTO E LUPPOLATURA TIPO BOLLITURA: |
WHIRLPOOL, RAFFREDDAMENTO DEL MOSTO E FERMENTAZIONE WHIRLPOOL: |
| MATURAZIONE BIRRA VERDE CONTENITORE: |
FILTRATURA E PASTORIZZAZIONE FILTRATURA: |
CONFEZIONAMENTO BOTTIGLIA: |
![]() | ASPETTO VISIVO COLORE: |
![]() | SENSAZIONI OLFATTIVE NOTE INIZIALI: |
![]() | SENSAZIONI GUSTATIVE E PALATALI GUSTO PREDOMINANTE: |
![]() | MOMENTO DI CONSUMO PRIMO MATTINO: |
![]() | COME SERVIRE BICCHIERE: |
![]() | ABBINAMENTI CON PIETANZE PRIMO MATTINO: |
Guida | Punteggio | Media - V. | Citazione | |
---|---|---|---|---|
BeerAdvocate | / 100 | /5 - | ||
![]() | Rate Beer | 92 Tot./94 Stile | 3,88/5 - 96 rat. | |
![]() | Untappd | 3,86/5 - 3.523 rat. | ||
![]() | Birra dell'Anno | Med. / Categ. | Anno | |
![]() | Birra dell'Anno | Med. / Categ. | Anno | |
![]() | Slow Food | ? | Anno | |
![]() | Slow Food | ? | Anno |
BIRRIFICIO HAMMER BEER - "Artigianale".
Il birrificio Hammer nasce nel 2015 per volontà di Fausto Brigati che, spinto dalla passione per la birra di qualità, coinvolge nell'iniziativa il fratello Roberto e il padre Angelo. Le abilità manageriali sviluppate nella conduzione del mollificio di famiglia non sono però sufficienti ed è necessario affidare la produzione ad un mastro birraio navigato: la scelta cade su Marco Valeriani, tecnologo alimentare con alle spalle una lunga esperienza di homebrewing e una proficua collaborazione con il birrificio Menaresta di Carate Brianza.
Il sito produttivo si sviluppa su di un'area di 1300 metri quadrati con sala cottura da 20 ettolitri, cantina composta da 5 fermentatori da 25 ettolitri più uno da 50 e linea d’imbottigliamento isobarica. Altre modernissime attrezzature sono a corredo del birrificio e vengono utilizzate per tenere sotto controllo le varie fasi del processo produttivo col fine di garantire un'elevata costanza qualitativa.
Come riportato sul sito del birrificio, "il progetto si basa sulla produzione di birre originali, di carattere, le cui peculiarità sono la qualità e la bevibilità per abbracciare e dialogare con lo scenario mondiale, rispondendo con l’eccellenza alla richiesta del meglio nel campo birrario".
Il logo è creato in forma di marchio a fuoco per evocare l'artigianalità del lavoro del birraio, per garantire la qualità del prodotto e imprimere un'impronta indelebile nel panorama brassicolo italiano e non.
Nel 2016, alla sua prima partecipazione, Valeriani vince il prestigioso premio Birraio dell'anno organizzato da Fermento Birra sbaragliando la concorrenza di numerosi altri meritevoli partecipanti.
Le birre di Hammer sono contraddistinte da un'elegante pulizia e una grande facilità di bevuta.
Hammer oggi è uno dei birrificio di riferimento per le birre luppolate e se Wave Runner e Killer Queen sono ormai degli standard nella categoria delle IPA, non sono mancate negli anni etichette occasionali degne di nota sia rilasciate nella linea sperimentale Workpiece, sia con il filone chiamato semplicemente American IPA, una gamma dove il birraio si è divertito a riproporre la stessa ricetta cambiando però di volta in volta la luppolatura.
Ma rinchiudere le produzioni del birrificio lombardo all’interno del campo, seppur ampio, delle luppolate d’ispirazione americana sarebbe riduttivo. In gamma, trovano posto stili più disparati: dalle belghe Blanche e Saison alle tedesche Kölsch e Pilsner. Senza dimenticare birre dai toni dark, un territorio produttivo dove il team si è spinto con successo rilasciando sia etichette di ispirazione teutonica come le Schwarzbier, che di orientamento anglosassone come le Stout, declinate nelle numerose varianti.
Nel 2018 Marco Valeriani lascia il birrificio e passa il testimone a Matteo Palmisano, fino ad allora secondo birraio, che da subito ha saputo da dare continuità qualitativa alle storiche etichette e poi è riuscito anche ad ampliare il numero delle birre a catalogo.
ATTENZIONE:
Prodotto disponibile per la Vendita in Sede e per spedizioni verso:
Regione Campania, Basilicata, Puglia.
MODALITA' E COSTO SPEDIZIONE:
IPA (India Pale Ale).-----clicca e scopri-----
Secondo la leggenda, gli ideatori dello stile IPA furono alcuni birrai britannici nel XVIII secolo mentre era in atto la colonizzazione dell'India. In quell'poca infatti, per ovvieare ai difetti qualitativi procurati dal lungo viaggio marittimo loro cominciarono a far uso di quantià maggiori di malto e luppolo nelle produzioni della già diffusissima Pale Ale e questo difatto decretò la nascita di una nuova tipologia di birra chiamata appunto "India Pale Ale". La nuova creazione risultava leggermente più alcolica ed amara della Pale Ale e queste volute caratteristiche riuscirono a contrastare molto bene i problemi legati a sbalzi di temperature ed a infezioni batteriche che determinavano la cattiva qualità delle birra a fine viaggio.
Di recente però, alcuni appassionati scrittori in materia birraria hanno cominciato a sostenere una diversa ipotesi riguardo la paternità di questa tipologia di birre molto luppolate. Infatti, sostengono di aver trovato dei documenti che fanno risalire la tendenza a luppolare marcatamente le produzioni della loro birra agli Olandesi già a cavallo del XVI e XVII secolo. Secondo questi documenti le "Hoppenbeer", unanimamente considerate repertorio stilistico accreditato ai Paesi Bassi, erano le birre consumate dagli Olandesi impegnati a colonizzare l'Indocina e come riferisce lo storico Frederick Ruis fu instituito anche una sorta di decalogo che dettava delle regole da rispettare durante il trasporto più scrupolose di quelle usate in seguito dagli Inglesi.
Comunque sia andata veramente la cosa all'epoca, oggi invece ogni volta che si tende ad evocare la Craft Beer Revolution il pensiero ci porta direttamente a questo stile birrario in quanto viene unanimamente considerato come l'attivatore del movimento sopra citato avviatosi negli USA negli anni "80 ma poi diffusosi in breve tempo su tutto il globo.
In pratica oggi, ogni birrificio artigianale produce una IPA (spesso anche più di una) o meglio si aprono birrifici per devozione ad essa ed in solo qualche decennio abbiamo notato una evoluzione-declinazione dello stile come in nessun altro.
Nel panorama birraio odierno possiamo parlare: di "English IPA", "American IPA", "Pacific IPA", "Belgian IPA" quando si tende a definire la diversità del prodotto in base al tipo di luppolo utilizzato, di: "Hazy IPA", "NeIPA", "IPA Tripel" o "Sour IPA" quando si tende a definire le diversità attribuendole principalmente ai lieviti utilizzati o addirittura di: "Black IPA", "White IPA", "Rye IPA" o "Oat IPA" quando le differenze sono date dal malto. Parleremo di: "Session IPA", "Double IPA" o "Imperial IPA" quando tenderemo a classificare il loro tenore alcolico ed aggiungeremo termini quali: "One Shot", "Collaboration" o "Xmas" quando ci si riferirà a loro speciali edizioni.
Tali differenze rendono molto difficile la catalogarizzazione della IPA anche dando dei range di valutazione molto ampi e pertanto consigliamo al visitatore del nostro sito di usare gli appositi filtri per affinare la ricerca.
"INDIA PALE ALE (IPA)" una denominazione che proviamo a descrivere così:
Aspetto: I colori vanno da oro medio a ramato scuro, con le versioni Inglesi più scure rispetto alle Americane. Dovrebbe essere limpida, comunque qualche torbidità alle basse temperature è accettabile.
Aroma: Un accentuato aroma floreale di luppolo, erba o frutta è una tipica caratteristica. Una presenza di malto caramellato o tostato può anche essere notata, ma sempre a bassi livelli. Fruttato che deriva sia da esteri che dall'uso del luppolo può anche essere percepito.
Sapore: Sapore di luppolo da medio ad elevato, con un positivo amaro da luppolo. Il sapore di malto dovrebbe essere da basso a medio, ma sufficiente da supportare il luppolo. A dispetto del carattere sostanzialmente luppolato di questo stile di birre, il sapore di malto, ed il corpo provvederanno a dare il migliore bilanciamento. Livelli molto bassi di diacetile sono accettabili, ed il fruttato che arriva della fermentazione o dai luppoli utilizzati, dovrebbe addizionarsi alla complessità totale. Qualche "punta" di alcool può essere avvertita nelle versioni più forti.
Sensazione al palato: Delicata, sensazione di corpo medio senza essere astringente, la moderata carbonatazione, dona una sensazione generale di "secco" in presenza della dolcezza del malto.
Storia: Birrificata per sopportare i viaggi dall'Inghilterra all'India. Le estreme temperature a cui era sottoposta durante il viaggio ed il rollio della nave risultavano determinanti per l'elevata attenuazione subita al suo arrivo.
Commenti: Una birra che fu prodotta appositamente con O.G. e luppolatura più elevati.
Ingredienti: Malto Pale Ale ( ben modificato in modo da essere usato in mashing ad infusione con temperatura singola); Luppoli Inglesi furono usati in principio, ma le varietà di luppoli Americani disponibili ora, hanno trovato spazio di applicazione in diverse interpretazioni odierne. Zucchero raffinato può essere anche usato in alcune versioni. Acqua con alto tenore di solfati e bassa di carbonati è essenziale per ottenere un piacevole amaro da luppolo.
Caratteristiche generali:
O.G. : 1.050 - 1.075
F.G. : 1.012 - 1.016
IBU : 40 - 60
SRM : 8 - 14
ABV : 5% - 7,8%
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