

UNTAPPD_Tappi 4 (max 5)
PILSNER_Artigianale Italiana (KellerPils)
IT_Hammer
FERMENTAZ._Controllata in Bassa
PRODUZIONE_Artigiananle
°ALC_Medio (4,7°_5,9° Alc.)
VISTA_Paglier. Vel. (6_8 EBC)
PROFUMO_Erbaceo
GUSTO_Amaro
NAZIONE_IT_Italia
REGIONE_IT_Lombardia
HAMMER - Bundes
Interpretazione in chiave Italiana di una KellerPils.
Birra a bassa fermentazione prodotta con le migliori materie prime tedesche disponibili.
Le note delicate dei malti si miscelano ad una fine luppolatura che dona alla birra note erbacee e floreali e un amaro non eccessivo.
Birra non filtrata caratterizzata da una lunga maturazione a freddo.
CARATTERISTICHE
Stile: Italian Keller Pils
Grado Alcolico: 5,2°
EBC: 16°
IBU: 22°
Note Aggiuntive:
Formati Disponibili: Bottiglia cl 33 OW - Fusto lt 24 PolyKeg
MATERIE PRIME (Coltivazione ed Eventuale Trasformazione) ACQUA: |
MALTAGGIO CEREALI E MACINATURA GERMINAZIONE DELL'ORZO: |
AMMOSTAMENTO (MASH), SEPARAZIONE E LAVAGGIO TREBBIE (SPARGING) METODO AMMOSTAMENTO: |
BOLLITURA DEL MOSTO E LUPPOLATURA TIPO BOLLITURA: |
WHIRLPOOL, RAFFREDDAMENTO DEL MOSTO E FERMENTAZIONE WHIRLPOOL: |
| MATURAZIONE BIRRA VERDE CONTENITORE: |
FILTRATURA E PASTORIZZAZIONE FILTRATURA: |
CONFEZIONAMENTO BOTTIGLIA: |
![]() | ASPETTO VISIVO COLORE: |
![]() | SENSAZIONI OLFATTIVE NOTE INIZIALI: |
![]() | SENSAZIONI GUSTATIVE E PALATALI GUSTO PREDOMINANTE: |
![]() | MOMENTO DI CONSUMO PRIMO MATTINO: |
![]() | COME SERVIRE BICCHIERE: |
![]() | ABBINAMENTI CON PIETANZE PRIMO MATTINO:
|
Guida | Punteggio | Media - V. | Citazione | |
---|---|---|---|---|
BeerAdvocate | / 100 | /5 - | ||
![]() | Rate Beer | 71 Tot./96 Stile | 3,78/5 - 14 rat. | |
![]() | Untappd | 3,68/5 - 610 rat. | ||
![]() | Birra dell'Anno | Med. / Categ. | Anno | |
![]() | Birra dell'Anno | Med. / Categ. | Anno | |
![]() | Slow Food | ? | Anno | |
![]() | Slow Food | ? | Anno |
BIRRIFICIO HAMMER BEER - "Artigianale".
Il birrificio Hammer nasce nel 2015 per volontà di Fausto Brigati che, spinto dalla passione per la birra di qualità, coinvolge nell'iniziativa il fratello Roberto e il padre Angelo. Le abilità manageriali sviluppate nella conduzione del mollificio di famiglia non sono però sufficienti ed è necessario affidare la produzione ad un mastro birraio navigato: la scelta cade su Marco Valeriani, tecnologo alimentare con alle spalle una lunga esperienza di homebrewing e una proficua collaborazione con il birrificio Menaresta di Carate Brianza.
Il sito produttivo si sviluppa su di un'area di 1300 metri quadrati con sala cottura da 20 ettolitri, cantina composta da 5 fermentatori da 25 ettolitri più uno da 50 e linea d’imbottigliamento isobarica. Altre modernissime attrezzature sono a corredo del birrificio e vengono utilizzate per tenere sotto controllo le varie fasi del processo produttivo col fine di garantire un'elevata costanza qualitativa.
Come riportato sul sito del birrificio, "il progetto si basa sulla produzione di birre originali, di carattere, le cui peculiarità sono la qualità e la bevibilità per abbracciare e dialogare con lo scenario mondiale, rispondendo con l’eccellenza alla richiesta del meglio nel campo birrario".
Il logo è creato in forma di marchio a fuoco per evocare l'artigianalità del lavoro del birraio, per garantire la qualità del prodotto e imprimere un'impronta indelebile nel panorama brassicolo italiano e non.
Nel 2016, alla sua prima partecipazione, Valeriani vince il prestigioso premio Birraio dell'anno organizzato da Fermento Birra sbaragliando la concorrenza di numerosi altri meritevoli partecipanti.
Le birre di Hammer sono contraddistinte da un'elegante pulizia e una grande facilità di bevuta.
Hammer oggi è uno dei birrificio di riferimento per le birre luppolate e se Wave Runner e Killer Queen sono ormai degli standard nella categoria delle IPA, non sono mancate negli anni etichette occasionali degne di nota sia rilasciate nella linea sperimentale Workpiece, sia con il filone chiamato semplicemente American IPA, una gamma dove il birraio si è divertito a riproporre la stessa ricetta cambiando però di volta in volta la luppolatura.
Ma rinchiudere le produzioni del birrificio lombardo all’interno del campo, seppur ampio, delle luppolate d’ispirazione americana sarebbe riduttivo. In gamma, trovano posto stili più disparati: dalle belghe Blanche e Saison alle tedesche Kölsch e Pilsner. Senza dimenticare birre dai toni dark, un territorio produttivo dove il team si è spinto con successo rilasciando sia etichette di ispirazione teutonica come le Schwarzbier, che di orientamento anglosassone come le Stout, declinate nelle numerose varianti.
Nel 2018 Marco Valeriani lascia il birrificio e passa il testimone a Matteo Palmisano, fino ad allora secondo birraio, che da subito ha saputo da dare continuità qualitativa alle storiche etichette e poi è riuscito anche ad ampliare il numero delle birre a catalogo.
ATTENZIONE:
Prodotto disponibile per la Vendita in Sede e per spedizioni verso:
Regione Campania, Basilicata, Puglia.
MODALITA' E COSTO SPEDIZIONE:
PILS - ITALIAN - ITALIAN KELLERPILS .-----clicca e scopri-----
Inutile nascondersi, se usi il termine “birra” tutti pensano alla Pils. Dorata, col suo cappello di schiuma e quel tocco di amaro che spesso divide il pubblico.
Si può considerare uno dei primi stili “moderni” ed oggi è arrivata ad occupare circa il 75% del mercato. Una birra “base” che fa della qualità dei quattro ingredienti classici che la compongono la propria forza. Sì, perché se dici acqua ci vuole quella “dolce” tipica di Plzen in repubblica Ceca. Se dici malto intendi solo quello locale della Moravia. E anche il mitico Saaz sempre dalle campagne lì attorno arriva.
Solo il lievito usato da Joseph Groll (birraio bavarese, che ha creato la Pils) pare sia stato fornito dal birraio stesso. Ecco perché Repubblica Ceca e Germania si contendono la paternità dello stile, anche se oggi le parole Bohemian e German indicano due sottocategorie diverse e ben definite, con le loro differenze e particolarità.
Ma andiamo per ordine… Era il 1842 nella cittadina di Plzen e la pessima qualità della birra locale diede il via addirittura ad una rivolta. In segno di protesta vengono riversati nella piazza principale del paese svariati fusti di birra. L’associazione dei birrai locali decide così di correre ai ripari e si arriva ad individuare in Joseph Groll il birraio che diventerà tra i più iconici della storia brassicola europea. (anche se dopo questa grande intuizione finì dimenticato piuttosto in fretta). Il successo è immediato quando sbalorditivo. Mai si era vista una birra così limpida e dal profilo aromatico netto e pulito. In più con l’avvento dei bicchieri di vetro e non più di ceramica era il prodotto perfetto da mettere in boccali trasparenti.
Lo stile sbarca subito nella vicina Germania e in tutta l’Europa e, seppur con le proprie varianti, diventerà popolarissimo. Questo grande successo però farà sì che l’industria si appropri e faccia suo lo stile, modificandolo gradatamente fino a renderlo un prodotto molto lontano da quello che dovrebbe essere ed era. Col passare del tempo è stato completamente stravolto, appiattito, svilito. Stile che negli USA si è poi trasformato in “light beer” peggiorandone ancor di più qualità e reputazione, con “consigli” sul servizio agli antipodi di ogni sensata regola.
Addirittura, la Pils come la Helles, in un passato molto recente è stata perfino snobbata da certi promotori di birra artigianale che anzicchè attirare l'attenzione dei produttori craft verso questo stile e magari invogliarli a praticare produzioni originali, si ostinavano a reputarla appartenente alla sola filosofia produttiva industriale e pertanto la consideravano come il prodotto del nemico.
Per fortuna oggi il trend sta cambiando e molti microbirrifici si cimentano in questo stile che facile non è. Delicato e leggero ma al tempo stesso deciso e con una sua identità, tutt’altro che banale, che non lascia margine di errore al birraio. Sono state rivisitate in una chiave più moderna, molti birrifici ne propongono una loro versione ed i birrai Italiani sono considerati quali veri innovatori dello stile per essere stati i primi ad utilizzare la tecnica del Dry Hopping o del Late Hopping, con luppoli provenienti della Repubblica Ceca e dalla Germania (anche nuove specialità da aroma), in produzione.
Certo, il mondo craft offre prodotti molto più complessi come le profumatissime IPA, le aspre Gueuze, le possenti Imperial Stout ecc ecc…, ma spesso riscoprire la semplicità di una birra fresca e buona da bere al bancone è bello e appagante. Sì, perché cos’altro serve?
Ma adesso parliamo della versione prodotta e consumata nel nostro paese.
Non sono in pochi a pensare che alcune delle migliori intepretazioni al mondo, sia in chiave classica che moderna, dello stile pils siano prodotte in Italia. Eppure questa opinione diffusa non ha ancora convinto i giudici delle competizioni internazionali a riconoscere e catalogare gli ottimi prodotti dei birrai nostrani nel sottostile Pils Italian Style.
In verità, nel 2010 alcuni deguststori e docenti della fu ADB erano in procinto di inoltrare al BJCP la formale domanda per la definizione della Italian Pils: si avvalsero della consulenza di un giudice BJCP di grande esperienza internazionale come Derek Walsh, individuarono nel dry hopping il tratto distintivo che differenziava le produzioni italiane e stesero un elenco di esempi concreti per individuare lo standard dello stile. Alcune eccellenti birre che ancora oggi possiamo degustare furono indicate, ma putroppo una variazione troppo ampia di O.G., grado alcolico, e unità d'Amaro (IBU) risultò non in linea con i parametri produttivi molto precisi delle Pils e ciò determinoò la rinuncia alla richiesta formale. Questo episodio testimonia quindi che l’estrema creatività dei birrari, che è spesso una delizia per i palati che godono delle loro produzioni, può diventare una croce quando si tratta di incasellare le birre in categorie definite in modo rigido e con ben precisi vincoli produttivi od organolettici.
Comunque, anche se le Italian Pils non sono state ancora riconosciute dai giudici come uno stile a sè, noi nel nostro sito tendiamo a considerarle come già tali e pertanto nella sezione dedicata potote trovare degli ottimi esempi dello stesso.
"PILS - ITALIAN - ITALIAN KELLERPILS" una denominazione che proviamo a descrivere così:
Aspetto: Da oro chiaro ad oro medio, da limpida a leggermente opaca, con una cremosa e densa schiuma.
Aroma: Aroma di malto da leggero a medio, floreale leggero, ed un bouquet che arriva principalmente dai luppoli utilizzati spesso con la tecnica del dry hopping ma anche con la late hopping.
Sapore: Gusto leggermente maltato abbinato con una pronunciata, leggera, amarezza tendente al floreale ed a volte al fruttato. L'amaro è sensibile ma delicato è mai aspro.
Sensazione al palato: Corpo medio, carbonatazione media.
Storia:
Commenti: Al momento facciamo rientrare in questo stile solo le birre prodotte con l'utilizzo di luppoli di provenienza Ceca o Tedesca ma ci piacerebbe poter parlare di eventuali produzioni che hanno utilizzato solo luppolo da filiera Italiana.
Ingredienti:
Caratteristiche generali:
O.G. :
F.G. :
IBU :
SRM :
ABV :
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